Questo blog nasce dal desiderio di costruire uno spazio di condivisione di spunti di riflessione che nascono dall’ascolto delle storie delle donne e degli uomini coraggiosi con cui lavoro. Lo scopo che questa pagina si propone non è offrire soluzioni facili per un cambiamento, non troverete “ricette veloci” per essere felici (so di compiere una scelta impopolare) ma frammenti di racconti, stimoli narrativi che provano a sovvertire la prospettiva da cui spesso guardiamo ciò che ci accade perché possano sorgere nuove domande e con esse nuovi orizzonti esistenziali.
“Ciò che turba gli uomini non sono le cose, ma le opinioni che si fanno di esse”- asseriva Eppitteto. In linea con il pensiero del filosofo greco il fine del lavoro che si persegue nella Stanza (e anche in questa pagina) diventa proprio quello di modificare lo sguardo attraverso cui osserviamo il momento di vita che stiamo attraversando , per costruirne uno diverso e con esso nuovi modi di stare in relazione con noi stessi, gli altri e il mondo. Così, iniziare a guardarsi da altri punti di vista accogliendo il sentire nuovo che ne scaturisce e svestirsi di abitudini identitarie ormai “strette” non più funzionali al proprio benessere, diventano dei veri e propri atti di coraggio che aprono alla possibilità di essere Altro da ciò che abitualmente sentiamo di essere dentro al problema che ci affligge. Un atto di coraggio che chiede ad ogni essere umano un atto di fede, quello di accogliere dentro di sé e dentro lo spazio della relazione terapeutica la Necessità di Nascere, di aprirsi al Nuovo, di lasciare andare aspetti della propria identità che ostacolano la propria evoluzione personale.
“Imparare a morire ad arte” – scrive Silvia Plath, poetessa americana, nelle sue liriche, ovvero: trasformare il limite in risorsa, il dolore in una “torcia” la cui luce sia capace di fendere il buio che siamo chiamati ad attraversare in diversi momenti della nostra vita per illuminarne la traiettoria e ridisegnarne la rotta.
Ecco, questa pagina vuole provare ad essere un po’ quella torcia, capace di risvegliare un sentimento magari assopito, di illuminare il desiderio di una vita in cui potersi riconoscere maggiormente, di sollecitare la capacità di rinascere da quel desiderio in chi legge. Di trovare anche solo un po’ di coraggio per provarci.
“Un lungo viaggio comincia con un piccolo passo”- dice un proverbio orientale. L’augurio che faccio a questa pagina e a chi legge è proprio questo: di essere quel primo e coraggioso passo senza il quale non potrebbe compiersi il viaggio a cui tutti siamo destinati e che si chiama Cambiamento.
Ringrazio in anticipo chi viaggerà con me su questa pagina – perché tutte le parole che nasceranno potranno farlo solamente nella misura in cui ci sarà un altro viaggiatore a leggerle e a tenerle in mente.
Che siano buoni passi, che sia luce!
E ora mettiamoci in cammino.